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La valle di Aberlour nella zona dello Speyside è un posto antico e misterioso, abitata in passato da una comunità di druidi. Per questo popolo il bosco e in particolare la quercia e l’acqua sono sempre stati due elementi molto importanti e quindi, seguendo la tradizione, sono sempre stati riportati sull’etichetta dei distillati di Aberlour. Nel 580 AD, il missionario San Drostan, si è insediato ad Aberlour ed ha iniziato ad usare l’acqua della sorgente per battezzare la gente del luogo. Ancora oggi l’acqua della sorgente viene utilizzata per produrre Aberlour.
Fu James Fleming, nel 1879, a fondarla e a chiamarla in origine Aberlour-Glenlivet. Nato nel 1830 e figlio di un affittuario terriero, James conosceva molto bene le distillerie locali, che aveva rifornito di orzo per molto tempo e in seguito alla diffusione del whisky decise di costruire la propria azienda, anche se poco dopo si trovò davanti alla Corte Suprema di Londra (insieme a metà dei distillatori dello Speyside) per difendere il nome "Glenlivet". Qualche anno più tardi, Fleming nonostante la perfetta organizzazione della distilleria e gli ottimi introiti, vendette la Aberlour alla R. Thorne & Sons di Greenock e divenne un benefattore locale (Fece erigere a sue spese il municipio locale e con un lascito contribuì alla costruzione di un ospedale e di un ponte sul fiume Spey).
Nel 1898 la distilleria fu danneggiata da un incendio e perse la maggior parte delle proprie riserve. La ricostruzione fu affidata al più famoso architetto di distillerie di quei tempi, Charles Doig di Elgin, la distilleria fu ricostruita ed è rimasta invariata fino a giorni nostri.
Negli anni '30 del Novecento si decise di rilanciare l'azienda aggiornando gli impianti e le tecniche di lavorazione. Tra le novità introdotte, e utilizzate ancora oggi, ci sono il riscaldamento degli alambicchi mediante vapore e l'invecchiamento di parte del whisky in botti precedentemente usate per contenere Sherry. Dalla fine della seconda guerra mondiale l'Aberlour è inoltre uno dei malt chiave per il blend Clan Campbell.
Curiosità: La distilleria utilizza alambicchi dalla base insolitamente ampia, il che consente l'aumento del calore irradiato dalla fondo dell'alambicco. Oltre all'invecchiamento in botti di Sherry si esegue un ulteriore maturazione in botti di rovere americana ex-bourbon.
Il motto "Let The Deed Show" presente in tutte le etichette fu coniato dal suo fondatore James Fleming.