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Lochranza - Isle Of Arran
Chiusa tra la penisola del Kintyre e la costa scozzese l'isola di Arran viene chiamata la Scozia in miniatura. Il suo territorio è ricco di contrasti, la parte settentrionale con le sue profonde valli, le montagne e le brughiere ricorda molto il paesaggio delle Highlands. La parte meridionale invece è una zona con paesaggi più morbidi e colline più dolci, simile agli scenari delle Lowlands. Quest'isola offre suggestivi paesaggi e pittoreschi villaggi.
L'isola per via della sua posizione e per l'abbondanza di orzo e acqua è sempre stata un'ottima sede per le distillerie e i distillatori soprattutto quelli illegali, che sfruttavano la sua vicinanza a Glasgow e la sua natura selvaggia per distillare whisky in tutta tranquillità, ben lontani dagli occhi degli esattori di Sua Maestà. Pensate che nell’Ottocento i whisky di Arran erano eguagliati solo da Glenlivet. Ma stiamo parlando di di whisky al plurale? perché il problema è che c’era una sola distilleria su Arran aperta nel 1825 vicino Lagg, e probabilmente chiusa una decina di anni dopo, quindi i whisky di cui si parla? Beh, ricordate i distillatori illegali di poche righe fa? Ecco, erano anche dannatamente bravi!
Fondata nel 1993 da Harold Currie (ex direttore di Chivas Brothers) ha sede nel pittoresco villaggio di Lochranza. La distilleria prese inizialmente il nome di Isle of Arran distillery è fu la prima distilleria legale a riaprire sull'isola dopo 160 anni. Sotto la guida di Gordon Mitchell il primo distillato sgorgò dallo spirit safe il 29 giugno 1995 mentre l'apertura ufficiale della distilleria avvenne il 17 agosto dello stesso anno.
Il 9 agosto del 1997 alla presenza di Sua Maestà la Regina Elisabetta II e i principi William e Harry la distilleria apre il suo centro visitatori, mentre il 25 luglio 1998 viene imbottigliato il primo storico Single Malt Scotch Whisky invecchiato 3 anni.
I primi anni della distilleria hanno visto una bella alternanza di prodotti con maturazioni molto particolari, come ad esempio il single cask del 1997 finito in botti di Calvados, oppure l'Arran 1996 finito in botti di Champagne Crand Cru. Nel 2006 è invece stato rilasciato il 10 anni, il primo whisky del core range della distilleria.
Il 2007 è l'anno dei cambiamenti, la distilleria vince il premio come Scottish Distillery of the Year ma a giugno Gordon Mitchell lascia la direzione e la distilleria passa nelle mani del nuovo Master Distiller e Production Manager: James MacTaggart. James è nato su Islay e ha mosso i suoi primi passi nell'industria del whisky nel 1975 in Bowmore; È un vero Ileach (abitante di Islay), e per lui prendere traghetti è rilassante, ogni fine settimana infatti prende un traghetto da Arran per la penisola del Kintyre, che attraversa, per poi prendere un altro traghetto per Islay e il lunedì mattina è di nuovo ad Arran!
Nel 2019 invece il nome è stato cambiato da Isle of Arran distilery a Lochranza distillery.
Attualmente la distilleria è equipaggiata con un mash tun di tipo semi-lauter da 2.5 ton., 6 washback in legno di pino dell'Oregon (il tempo di fermentazione è di circa 60 ore) e di quattro alambicchi, due dei quali installati nel 2016 per aumentare la produzione da 750mila a 1,2 milioni di litri e 5 magazzini per l'invecchiamento.
La Arran produce sia whisky non torbati che torbati: il range classico è non tobato (10 anni, 12 cask strength, 14 anni, 18 anni), mentre le edizioni annuali di Machrie Moor sono a un livello di torba intorno ai 20ppm, infine abbiamo l'edizione limitata Smugglers' Series uscita nel 2015 che contiene malto torbato fino a 50ppm.
Curiosità: Il successo della distilleria in questi anni e la presenza costante di turisti con 60.000 visite l'anno (una delle prime 10 distillerie visitate in Scozia) hanno incoraggiato i proprietari ad investire nella costruzione di una seconda distilleria (ultimata nel 2019) nella zona sud dell'isola che si chiama Lagg. Come detto ci fu già una distilleria a Lagg, venne fondata nel 1825 e rimase aperta fino al 1837, fu l'ultima distilleria legale dell'isola prima di Lochranza.
