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Per parlare di Glen Scotia, una delle poche distillerie rimaste a Campbeltown (le altre due sono Springbank e Glengyle), dobbiamo parlare anche di un po' di storia. Campbeltown infatti è stata una cittadina fondamentale nella storia del whisky.
“Whisky Capital of the World”, era infatti cosi che alla fine dell’Ottocento Campbeltown era conosciuta in tutto il mondo e la Glen Scotia, fondata nel 1832, ne era ovviamente parte integrante. Nei primi anni del Novecento le distillerie attive a Campbeltown erano circa 30, e la produzione annuale si aggirava intorno ai 5 milioni di litri, non male per una cittadina che vantava circa 5.000 anime!
Come detto la storia di Glen Scotia inizia nel 1832 ad opera delle famiglie Stewart e Galbraith che fondano la distilleria. La Glen Scotia rimane a gestione famigliare fino al 1895 quando viene venduta a Duncan MacCallum che nel 1919 la vende alla West Highland Malt Distillers. Gli anni Venti però furono per Campbeltown gli anni della crisi generati da una serie di eventi che ancora oggi vengono ricordati come la “Tempesta perfetta”. In questo periodo si succedono tutta una serie di fatti – solo per citarne alcuni: chiusura di miniere di carbone, mancanza di manovalanza e il proibizionismo negli Stati Uniti - che porteranno alla chiusura di quasi tutte le distillerie. Anche Glen Scotia è compresa nel numero, infatti nel 1924 la West Highland Malt Distillers è in bancarotta e la distilleria passa di nuovo a Duncan MacCallum, la crisi però non dà tregua e nel 1930, coperto da debiti, Duncan MacCallum si suicida, buttandosi nelle fredde acque del Campbeltown Loch, la fonte d’acqua della distilleria. Dopo il 1940, seppur con chiusure di breve durata, saranno solo Glen Scotia e Springbank a sopravvivere, 2 distillerie su 30.
Negli anni ’50 la distilleria passa attraverso diversi proprietari, nel 1954 viene acquistata da Hiram Walker che la rivende l’anno successivo alla A. Gilles & Co. che nel 1970 diventa parte della Amalgated Distillers Products. Alla fine degli anni ’70 la distilleria è un disastro, i continui passaggi di proprietà e le continue chiusure rendevano impossibile far ripartire la produzione. Nel 1979 la Amalgated Distillers Products decide infatti di restaurare e di ampliare la distilleria, i lavori termineranno nel 1982, ma nel 1984 la distilleria chiuderà di nuovo.
Nel 1989 sotto Gibson International la produzione riparte ma la distilleria viene messa nuovamente in “mothballed” nel 1994 dai nuovi proprietari: Glen Catrine Bonded Warehouse Ltd. (proprietari della distilleria Loch Lomond).
Arriviamo al 1999 quando la Glen Catrine Bonded Warehouse Ltd. (dal 2014 Loch Lomond Group), riapre la distilleria facendosi aiutare da personale di Springbank e nel 2000 ne prende totalmente il controllo che mantiene fino ad oggi.
La Glen Scotia attualmente usa un tempo di fermentazione del wash variabile tra le 70 e le 100 ore, è equipaggiata con 2 soli alambicchi, un wash still e uno spirit still ed ha una produzione annua (2017) di 540.000 litri di alcool, di cui il 10% è una combinazione di malto leggermente torbato (15ppm) e malto fortemente torbato (58ppm).
Curiosità: La Glen Scotia è probabilmente l’unica distilleria fornita anche di un altro tipo di “spirito”, si dice infatti che sia infestata dal fantasma di Duncan MacCallum, il vecchio proprietario che si suicidò annegando nel loch di Campbeltown.