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La distilleria di Chita, precedentemente conosciuta come “SunGrain” fino al cambio di nome nell'aprile del 2019, è una delle tre distillerie del gruppo Suntory, insieme alle distillerie di Yamazaki e Hakushu. Fondata nel 1972 grazie all'iniziativa di Keizo Saji, figlio del fondatore di Suntory Shinjiro Torii e secondo master blender dell'azienda, la distilleria nacque per soddisfare la crescente domanda di whisky in Giappone. La sua fondazione fu realizzata in collaborazione con Zen-Noh (la Federazione Nazionale delle Associazioni Cooperative Agricole) e iniziò la piena attività nel 1973.
Situata nella penisola di Chita, nella prefettura di Aichi, la distilleria si estende su un'area di circa 50.000 m² nell'area industriale del porto della baia di Ise. Principalmente utilizza mais come materia prima. Il mosto non filtrato fermenta per tre o quattro giorni prima di essere distillato fino a una gradazione alcolica di almeno 94% vol.
La distillazione avviene tramite un alambicco a quattro colonne, suddiviso in una colonna di lavaggio, una di estrazione, una di rettifica e una di purificazione. Questo metodo permette alla distilleria di Chita di produrre tre stili differenti di whisky:
È questo processo di distillazione che rende Chita se non unica, ma tra le poche distillerie di grano al mondo che riesce a creare più di uno stile di whisky.
Nel 2015, la distilleria ha rilasciato il suo primo whisky, “The Chita Single Grain Whisky”, una miscela di cereali invecchiati in un mix di botti bourbon, sherry e vino con un profilo aromatico ricco e complesso, caratterizzato da note fruttate, legnose e speziate, imbottigliato al 43% vol. gradazione tipica dei rilasci Suntory.
Curiosità: Per celebrare il cinquantesimo anniversario della distilleria, Suntory ha investito dieci miliardi di yen per espandere la capacità produttiva, il più grande investimento dalla sua fondazione. Questo include l'installazione di un nuovo mulino, una caldaia a biomassa che si affiancherà alla prima istallata 1997 e che raddoppierà la capacità di produzione di energia elettrica riducendo le emissioni di CO2, un serbatoio di cottura, nuovi fermentatori e un nuovo alambicco continuo di tipo Coffey. Quest'ultimo permetterà la produzione di un nuovo tipo di whisky con uno stile ancora più pesante.